Concluso il viaggio di Alpidio Balbo in Benin

“Ho trovato un’Africa molto cambiata ma sempre afflitta dalla povertà”

“Ho visto un’Africa molto cambiata, soprattutto le città, ma sempre afflitta da povertà e privazioni. Ci sono nuove strade, anche a quattro corsie, si colgono i segni di un progresso economico che, però, non sta migliorando la vita di tutti e questo mi fa dire che c’è ancora tanto da fare”. Chi parla così è Alpidio Balbo, fondatore del GMM, al rientro dal Benin, 54 anni dopo il suo primo viaggio, una vacanza, che lo mise di fronte alla drammatica realtà africana.

In meno di due settimane, Balbo, che compirà 94 anni nel marzo del 2025, ha attraversato il Benin da sud a nord e ritorno (“abbiamo percorso più di duemila chilometri, ma nonostante la fatica mi sento benissimo”), visitando scuole, centri di formazione e strutture sanitarie, in parte realizzati dal GMM negli ultimi anni, ma anche alcun missioni legate alla storia dell’organizzazione di volontariato meranese.

Dopo gli incontri alla scuola per l’infanzia e primaria cattolica “S.te Cecile” di Cotonou, dove il GMM ha in programma quest’anno un intervento per la ristrutturazione del complesso scolastico, ed una sosta presso i Centri di formazione femminile di Bohicon e Davougon, il fondatore del GMM, accompagnato fra gli altri dal vicepresidente, Franco Fasoli, ha proseguito verso nord. Tra le tappe, quella a Parakou, presso il Centro diagnostico “Sancta Maria” e la scuola per l’infanzia “Hibiscus”, a N’Dali, all’ospedale “St. Padre Pio”, costruito dal GMM ed inaugurato nel 2012, ed a Bembereke, presso il centro scolastico “Maria Adelaide”, dove l’Odv meranese, sei anni fa, ha costruito la scuola secondaria.

Balbo si è spinto ancora più a nord, raggiungendo Natitingou (Centro medico “St. Luc e Dominique Savio”, Centro di formazione tecnica “Liweitari” e orfanotrofio dei Santi Innocenti) e Tanguieta, dove ha sede l’ospedale dei Fatebenefratelli “St. Jean de Dieu”. E poi, ancora, nei villaggi di Guinsi 2, dove si trova uno dei sette forage per l’acqua potabile costruiti lo scorso anno, e di Wansoukou, al Centro d’accoglienza “St. Joseph” dove da poco è stata completata l’installazione di un impianto fotovoltaico.

Molte di queste opere sono state realizzate o vengono sostenute dal GMM grazie alle donazioni di benefattori privati ed al contributo dai fondi dell’8 per mille della Conferenza Episcopale Italiana o di enti pubblici come la Provincia autonoma di Bolzano o la Regione autonoma Trentino Alto Adige.

“Siamo stati accolti ovunque con tanta gioia ed è stato commovente ricevere tanti segni della riconoscenza per ciò che abbiamo fatto in 54 anni di impegno missionario - ha aggiunto Balbo - Questo viaggio è stato ancora una volta un dono, il dono dell’Africa dove ho trovato tanti amici, ma soprattutto, come non mi stancherò mai di ripetere, ho trovato la fede”.

Nelle foto: Alpidio Balbo con i bambini della scuola “Hibiscus” di Parakou e nel villaggio di Guinsi 2